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YLYNE: Vi presento 'Odd Dance Music' il mio nuovo album - Intervista


Laureato con il massimo dei voti in musica jazz presso il Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara, Frank Martino (Messina, 1983) è chitarrista, compositore e producer. Durante gli anni da studente si appassiona alla contaminazione tra jazz e musica elettronica, iniziando ad affiancare alla chitarra altri strumenti come sintetizzatori, drum machine e campionatori.


E' uscito venerdì 16 aprile 2021 per l'etichetta Auand Beats Odd Dance Music, il nuovo album di Ylyne, la creatura elettronica dell'estroso musicista Frank Martino. Odd Dance Music non è solo il titolo, ma un gioco di parole che mischia ironicamente edm e odd meters, uno stile musicale qui sintetizzato con la partecipazione di Luca Scaggiante (in due brani, uno dei quali è l'atipica cover già edita di Welcome Home (Sanitarium) dei Metallica), I Love Degrado, Sarah Stride e Devon Miles.


Ha accettato di parlare con noi per quest’intervista.


Qual è il rapporto tra digitale e analogico nel tuo disco?

Nell'arco della mia attività ho avuto modo di testare entrambi gli ambiti in diversi periodi: ci sono stati momenti in cui ho utilizzato soltanto strumenti analogici, arrivando a portare dal vivo una quantità inverosimile di diavolerie, per poi sperimentare i vantaggi del digitale, invogliato prima di tutto dalla praticità (spostarsi in aereo con i flight case è un'esperienza che non consiglio a nessuno).

Oggi utilizzo entrambe le tecnologie in modo complementare, servendomi prima di tutto dell' "approccio analogico" derivato dalla mia formazione musicale più "tradizionale"; mi piace lavorare ad un disco di elettronica come per un disco di musica "suonata", quindi organizzo delle vere e proprie sessioni di registrazione dei vari strumenti (principalmente drum machines e synth) che poi rifinisco e rielaboro in modo digitale. Devo anche ammettere che certi strumenti virtuali o applicazioni per ipad hanno ormai raggiunto livelli altissimi di pasta sonora, quindi, ogni volta che trovo qualcosa che mi piace, provo ad inserirla all'interno dei brani, senza preconcetti di alcun tipo.


Si rinnova qui, in tutt’altra veste, la tua collaborazione con Sarah Stride. Com’è andata?

Collaboro con Sarah come chitarrista da qualche anno ed ho pensato subito di scrivere un pezzo insieme a lei per il mio nuovo disco.

Penso sia una delle cantautrici più interessanti che esistano a livello nazionale, sia in termini di scrittura che di senso melodico: costruirle un brano attorno è stato per certi versi facilissimo, per altri molto complesso, perchè il rischio di strafare e non valorizzare il suo lavoro era altissimo. Quando ho sentito il provino piano e voce ero tentato di non fare quasi nulla, poi ho optato per un arrangiamento molto minimale, cosa utile anche al respiro generale del disco, che invece è molto denso.


Come sei cambiato e cos’è cambiato dal tuo precedente disco?

Tendo a cambiare molto in quello che faccio, mi piace sperimentare varie forme e questo, a volte, può risultare strano, soprattutto nel mondo dell'elettronica dove gli stili sono molto settorializzati. Il disco precedente è molto differente, basato sulla rielaborazione di strumenti suonati realmente da una decina di musicisti diversi, provenienti principalmente dal mondo del jazz.

Questa volta ho lavorato maggiormente su un suono prettamente sintetico, con groove ossessivi ispirati da black music, dance e dub, senza nascondere una sempre presente vena dark-ambient.


Che cos’è la Odd Dance Music?

E' un gioco di parole ironico costruito sul'utilizzo di tempi dispari (in inglese odd meters) all'interno di un contesto di stampo tendenzialmente più vicino al clubbing: l'idea è nata scherzando con degli amici, probabilmente davanti a tante, troppe birre.


Come funziona un live di Ylyne?

Dal vivo mi piace utilizzare al 90% un setup analogico, riarrangiando tutti i brani in modo molto più diretto, con pochi dettagli, mantenendo i temi principali e lavorando solo su suono e groove. Il live è caratterizzato dalla presenza fondamentale del visual artist LSKA, con cui collaboro da tanti anni e che rappresenta l'altra metà del progetto YLYNE. Oltre a curare i videoclip e le grafiche, si occupa di tutto ciò che riguarda l'aspetto visivo durante il concerto, che per me è importante tanto quanto la musica. I suoi visual cambiano totalmente l'esperienza dello spettatore e, per questo motivo, ormai non riesco più a concepire l'idea di un live set senza il suo contributo.


La pandemia ti ha sconvolto qualche piano musicale?

Penso abbia sconvolto i piani di tutti: musicalmente purtroppo è stato un disastro senza precedenti e, per quanto stia trovando modi per rinnovarmi, non credo di esserne ancora venuto a capo.

Dal punto di vista della produzione, ho fatto la scelta di continuare a pubblicare la mia musica come se non fosse successo nulla; ho riflettuto molto su questa faccenda, ma, per come sono fatto, preferisco fissare i lavori fatti in modo da potermi poi distaccare ed andare avanti a cercare strade per me nuove.

Tendo a disinnamorarmi in fretta delle cose che faccio, quindi, se non l'avessi pubblicata, la musica che ho prodotto nell'arco di questi due anni sarebbe probabilmente rimasta chiusa nel cassetto. O meglio, nel mio computer.


Prossimi step?

Spero di riprendere a suonare dal vivo il prima possibile, anche perchè in testa mi stanno balenando idee molto malsane, come ad esempio quella di fare un disco di sola chitarra classica (il lockdown ha prodotto anche questo effetto).

Dunque, ecco, speriamo si ricominci a breve!





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