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Titta: In "Ostaggi" racconto un rapporto conflittuale con le mie emozioni - INTERVISTA



Dallo scorso 25 giugno è in rotazione radiofonica “Ostaggi” (prodotto da Mad Records), primo singolo di Titta, attrice e cantautrice fiorentina, vincitrice del Premio Mogol per il Miglior Testo al Tour Music Fest, è in radio dal 25 giugno.

“Ostaggi è un’emozione vissuta più e più volte che alla fine ho sentito la necessità di fissare su carta.” - Racconta Titta - “Anzi, Ostaggi è tutte le emozioni che non mi permettevo di provare.”


Il testo del brano, premiato dal Maestro Mogol al Tour Music Fest e diventato il manifesto delle emozioni dell’artista, è nato come uno sfogo per tirar fuori tutte quelle sensazioni che si provano e che, a volte, vengono soffocate attraverso il cibo.


Con la pubblicazione del brano, abbiamo raggiunto l'artista che ci ha parlato del suo brano anche del suo percorso artistico e dei suoi prossimi progetti. Ecco cosa ci ha raccontato!.


Ciao Titta e benvenuta, per rompere il ghiaccio ti va di raccontarci brevemente chi sei?


Ciao, grazie, con molto piacere. Chi sono, domanda complessa. Non sono sicura di sapere chi sono, sicuramente sono una persona che vive come su un’altalena, costantemente oscillando tra la gratitudine per la mia quotidianità e la malinconia dei miei pensieri profondi.

Sono una persona timida ma anche socievole, mi piacciono gli animali, mi piace leggere. Sono tendenzialmente solitaria, il mio rapporto con la solitudine è qualcosa di cui mi piacerebbe scrivere, prima o poi.

Sono una persona fortunata perché ho due genitori meravigliosi, delle amiche stupende e molte persone che amo e che mi amano. Sono circondata dall’amore e questo è speciale.

Sono una persona a cui piace sognare in grande ma poi spesso finisco per non sentirmi all’altezza della situazione e per questo spesso ho paura, ma allo stesso tempo la mia voglia di stare bene e la mia tenacia sono più forti delle mie resistenze e della paura e così raggiungo (quasi) sempre quello che voglio.

Sono una persona che ha fatto la scelta rischiosa di trasformare i propri sogni in obiettivi e, nonostante le paure, posso dire che adesso vivo una vita che è decisamente meglio di quella che osavo immaginare o sognare, perché non è un sogno: è reale.

E' uscito da poco il tuo singolo "Ostaggi" di cosa parla e come è nato?


“Ostaggi” nasce come uno sfogo messo su carta e parla del rapporto conflittuale che ho sempre avuto con le mie emozioni, che mi sembravano sempre troppo grandi o troppo forti per poterle gestire, infatti ho finito per gestirle in un modo non proprio ecologico, anzi, ho finito per “tapparle” con il cibo. Questo mi ha fatto inizialmente sentire forte, perché mi sembrava di non sentire più niente, soprattutto la rabbia e il dolore, finchè mi sono accorta che non sentire niente significava anche non sentire più la gioia, l’allegria, l’amore… e quello è stato il momento in cui mi sono resa conto appunto che il cibo non è altro che un ladro e che le emozioni, appunto, sono i suoi ostaggi. La conclusione della canzone è questa, la consapevolezza, il rendermi conto di questa situazione, che ha coinciso poi con la scelta di iniziare a lavorare su me stessa per disinnescare questo comportamento che si era ormai radicato e ritornare poco a poco padrona delle mie emozioni e di me stessa.


Recentemente hai vinto il Premio Mogol al Tour Music Fest ci parli di questo riconoscimento?


Ho vinto il premio Mogol nella categoria Miglior Autore del Tour Music Fest a dicembre 2018 e più che un traguardo è stato un inizio. È stata una grandissima soddisfazione ed emozione ricevere il premio, soprattutto perché a consegnarmelo è stato il Maestro in persona. È stato inaspettato. Mi ero iscritta perché un amico Dario Bruschi, che ha musicato e cantato il mio primo testo, mi ha incoraggiata e spronata dicendomi che scrivevo bene e che avrei dovuto mettermi in gioco con questo talento… e dopo qualche mese ecco la telefonata dalla segreteria del Tour Music Fest che mi dice che ho vinto. Un’emozione che non scorderò maie soprattutto una grande lezione imparata: nessuno scoprirà o premierà il tuo talento se non ti metti in gioco e non ti fai conoscere.

Il Maestro Mogol mi ha detto che la cosa che lo ha colpito di più è stata l’originalità e quale miglior complimento può ricevere un’artista?


Come nasce il tuo progetto musicale?


Nasce dal desiderio di sentirmi ascoltata credo. È per questo che ho iniziato a scrivere canzoni, perché sognavo di ascoltare canzoni in cui ritrovarmi e riconoscermi. Successivamente questo si è evoluto nel desiderio di suscitare queste sensazioni anche in chi mi ascolta. Rappresento una categoria che non viene molto raccontata nella musica. Ho il corpo che ho e questo ha influenzato la mia vita… da adolescente sono stata bullizzata a scuola, i ragazzi si prendevano gioco di me ed erano sempre innamorati delle mie amiche, sempre carine e alla moda… e poi c’ero io. La moda non l’ho mai seguita, sono sempre stata in carne anche prima di diventare obesa, non fumavo per farmi accettare e quando giocavamo al gioco della bottiglia tutti pregavano che non gli capitassi io. Non ho mai rispettato quegli stereotipi che la società imponeva così ho finito per essere diversa “dagli altri”. La mia musica nasce per loro, per noi, per quelle persone che si sentono “diverse”, strane, sole. Per chi prende i due di picche in amore, per chi non rispetta i canoni imposti dalla società, per chi ha una dipendenza e lotta ogni giorno per superarla, per chi si sente il brutto anatroccolo e chissà, magari è un cigno.


Con "Ostaggi" ti sei fatta conoscere musicalmente ora i quali sono i prossimi passi?


Credo che con “Ostaggi” mi sono fatta conoscere anche come persona, non solo musicalmente… penso che sia una canzone così intima che è quasi come vedermi nuda. Adesso stiamo lavorando ad un EP, la prossima canzone è già in lavorazione e l’obiettivo è raccontare anche altro, non voglio rinchiudermi in uno stereotipo, voglio piuttosto ricordarci che siamo fatti da tante sfumature e io non vedo l’ora di far conoscere tutti i miei colori e spronare le persone a mostrare i loro, senza paura ma anzi, con orgoglio.


All'interno del testo di "Ostaggi" c'è una frase a cui ti senti più legata?

Senza alcun dubbio, si. “Dai, alza la testa, solo per oggi”, mi ricorda che ogni giorno che inizia e finisce è un’opportunità, che sbagliare è ok, che posso cadere cento volte ma l’importante è sempre trovare la forza di rialzarsi centouno. Nel mio percorso di crescita personale e nel mio lavoro su me stessa ho imparato che ogni giorno è un’occasione per fare meglio e questa frase me lo ricorda.

Per concludere che messaggio vuoi dare con la tua musica?


Voglio dare il messaggio che andiamo bene così come siamo anche quando crediamo di no, anche quando tutto intorno ci dice il contrario… e forse voglio dare questo input in primis a me stessa.

Voglio ricordare che l’aspetto fisico non c’entra niente con il canto e vorrei che si superasse un po’ il preconcetto del “vende solo chi è fico”. Tiziano Ferro non ha fatto successo finchè non è dimagrito, Adele è stata pubblicamente derisa ed offesa per il suo corpo e non sono gli unici. Se una persona sceglie di dimagrire che lo scelga per se stessa, non perché altrimenti non può fare musica.


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