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Pagano, con "Ultrà" parlo di coraggio e di emozioni - INTERVISTA


E' uscito lo scorso 30 aprile in rotazione radiofonica, nei principali digital store e nelle piattaforme streaming "Ultrà" il nuovo singolo di Pagano.


Con il suo caratteristico modo di cantare che guarda ad alcuni degli esponenti più significativi del brit pop ma anche al cantautorato italiano dei ’70 e con la sua scrittura visionaria, stralunata ma anche decisamente immediata, nella sua nuova canzone PAGANO ci regala uno spaccato dei giorni assurdi che tutti stiamo vivendo da ormai più di un anno.


Con l'uscita del brano abbiamo raggiunto l'artista che ci ha raccontato di "Ultrà" e dei suoi prossimi progetti.


Come si vive senza la partita la domenica? Quel che manca davvero sono lo stadio, la gradinata e gli amici. La partita è una cornice manca l’espressione, ma il senso di appartenenza rimane.


Urban e chitarre elettriche possono convivere? Come? La città ha molti suoni: unirli ha lo stesso significato della multiculturalità urbana. Infinite possibilità espressive ed evoluzione sociale.


In definitiva, di cosa parla Ultrà? Parla del folle coraggio di stare insieme e condividere le emozioni in un mondo che ci vuole far sentire soli e abbandonati.


Quando potremo ascoltare un tuo album? Ha ancora senso pubblicare un disco? Per ora preferisco continuare a fare canzoni separate. Un album ha bisogno di tempo e di un filo conduttore. Ora come ora lo troverei limitante e stressante.


Come nasce la tua collaborazione con The Prisoners Records? Grazie a Mattia Cominotto di Green Fog che l’anno scorso ha fatto ascoltare “Ci diamo” a Michele pensando lo potesse interessare. È stato subito amore per entrambi.


Che cosa ti sei portato dietro dei Wrong Side?

Pessimismo e fastidio.




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