MARIKA: VI RACCONTO "SULLE SPINE" - INTERVISTA

Dopo il precedente singolo “Assurdo”, "Sulle Spine" diventa il terzo singolo del nuovo progetto Marika, prodotto da Raffaele Dogliani e Cristopher Bacco, mixato da Cristopher (Studio 2 - Padova) e masterizzato da Andrea De Bernardi (Eleven Studio). Inedito invernale che porta volontariamente un insieme di sound diversi, da quelli più dance, grazie all’uso di archi, synth e chitarre; a sonorità più cupe e dritte date per esempio dal moog, dalle batterie e dal vocoder.
Come dice il titolo, il brano parla di attese, di situazioni in cui si sta talmente sulle spine, che quel per sempre di cui tutti parlano, che a parer mio non esiste, diventa talmente consistente da diventare quasi reale, eterno. Come al solito vediamo al lavoro molti artisti, che tra una session e l’altra mi hanno aiutato a realizzare un altro viaggio, questa volta accompagnato anche da un progetto visivo parallelo all’uscita della canzone.
Noi l’abbiamo intervistata e le abbiamo chiesto che cosa significa lavorare con produttori del calibro di Cristopher Bacco e molto altro. Ecco cosa ci ha raccontato!
Abbiamo letto da qualche parte che ritieni il tuo progetto in continuo mutamento. A che punto credi di essere arrivata oggi con il tuo sound? Quali elementi lo rendono tale oggi?
Esattamente! È in continuo mutamento, perché io cambio giorno per giorno. È un continuo scoprirsi e fare esperienza. Devo ancora capire bene il giusto vestito per la mia musica, devo ancora capire bene dove la mia voce viene valorizzata al meglio, devo vivere altri mille momenti per scrivere di altro. Quindi si, mi sento ancora super all’inizio perché è effettivamente così.
Come descriveresti i brani embrionali, che poi passano alla produzione di Cristopher Bacco e Raffaele Dogliani? Quali sono le varie fasi del lavoro?
È sempre diverso, in base a come la canzone nasce. Di solito appena ho una parvenza di una o più canzoni, strofe o ritornelli che siano, le invio direttamente ai miei produttori. Si ragiona insieme su quello che potrebbe funzionare di più e si inizia a metterci mano. La maggior parte del tempo va nella produzione, nella struttura e nella scelta dei suoni; poi si passa alle registrazioni e successivamente al mix, a cui tengo particolarmente essere presente.
Che cosa significa per te, sentirsi sulle spine?
È quella sensazione di impazienza che ti fa perdere la testa. Le attese, a volte, diventano talmente presenti da sembrare infinite.
Ci racconti di Padova, e degli aspetti della città che ti più ti rappresentano?
Padova è il perfetto compromesso per chi vuole viversi una città in modo pacifico. Abbiamo un bellissimo centro, pieno di storia e di scorci incontaminati. Come ogni città ovviamente ha anche la sua parte caotica, ma la serenità che trasmette non si fa mai prevalicare.
“Sulle spine”, il tuo ultimo singolo, si può ballare anche se è una canzone triste? E che brani sono i tuoi preferiti quando si tratta di ballare?
Non la definirei triste, nonostante il significato possa trasmettere un po’ di malinconia, trovo che il sound sia abbastanza accattivante e ritmato. Il ritornello si apre completamente e per tutta la canzone c’è un mood sempre in evoluzione che porta a muoversi. Quando ho bisogno di stare attiva metto qualche mia playlist techno-house e vado sul sicuro.