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Marchi: Vi presento "Gennaio" il mio singolo di debutto - INTERVISTA


E' disponibile dallo scorso novembre su tutte le piattaforme di streaming e store digitali, “Gennaio” il singolo d’esordio di Marchi, cantautore indipendente sardo classe 1988 due volte finalista al premio De Andrè.


Con la pubblicazione del brano, abbiamo raggiunto l'artista che ci ha parlato di "Gennaio", della sua musica e dei suoi prossimi progetti. Ecco cosa ci ha raccontato!.


Ciao Marchi e benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo "Gennaio", come è nato e cosa rappresenta per te?

Ciao e grazie per avermi invitato a parlare di “Gennaio”! Guarda, è una canzone nata dal ritornello. Me l’ero appuntato anni fa sul telefono, poi una notte di Gennaio 2020 ha preso vita. Ti dirò che inizialmente l’avevo accantonata, non mi piaceva. L’ho ripescata soltanto qualche mese dopo su suggerimento di Alexander Woodbury, l’autore con cui collaboro. Alla fine ho deciso di esordire proprio con quella perché in quel periodo ascoltavo molto la musica leggera italiana degli anni ’60 e ’70 e “Gennaio” ha un po’ quelle atmosfere nel DNA. Mi piaceva l’idea di recuperare quel modo “intimamente epico” di fare musica, non so bene come dire!


"Gennaio" ha anche un video musicale, come è nata la sua realizzazione?

Col regista Giovanni Iavarone ci siamo lasciati affascinare da una serie di bellissime foto d’epoca che ritraggono coppie di innamorati omosessuali di fine ‘800 e inizio ‘900. Ragazzi e ragazze di ogni età e provenienza che si facevano ritrarre in bianco e nero in un momento felice e romantico della loro vita, a sfidare il tempo e i pregiudizi. Avevano volti timidi, imbarazzati, sognanti, garbati, sembravano così gioiosi di stare tra le braccia del proprio compagno o della propria compagna. Ci hanno ispirato, abbiamo immaginato cosa ci potesse essere dietro a uno di quegli scatti, che giornata avessero appena vissuto le persone ritratte.


Come nascono le tue canzoni, prima il testo o prima la melodia?

Non l’ho ancora capito sai, è un mistero. Per certe canzoni nascono prima le parole, per altre la musica. A volte nascono alla chitarra, altre volte al piano o altre ancora direttamente ai synth. Succedono quando le fai succedere, diciamo. Io però sono molto pigro e molto critico, quindi ne faccio succedere poche!


Tornando al tuo nuovo singolo, in particolare al testo c'è una frase a cui sei più legato?

Sì, sicuramente - e banalmente -il ritornello. Che è venuto fuori di getto un po’ come uno slogan pubblicitario: “Gennaio non ti piace, però il freddo ti dona…”. Un’altra strofa a cui col tempo mi sono affezionato, ma che inizialmente odiavo, è quella dello special, che fino a quando non siamo entrati in studio a registrare proprio non esisteva: “Che importa poi se siamo due ombre sopra un muro, noi chiusi dentro un quadro a far l’amore e tutto il mondo che ci guarda offeso”. Sono stati Andrea Cola e Alexander Woodbury, gli altri autori, a spingermi a scriverlo. Sentivano l’esigenza di far “volare” quel passaggio. Per me è molto difficile rimettere mano dopo tanto tempo a un testo che magari ho scritto mesi prima. È stato molto difficile, ho provato e riprovato scartando un sacco di frasi. Ma col senno di poi mi rendo conto che il pezzo ne ha senz’altro guadagnato. Avevano ragione!


Dopo "Gennaio" quali sono i prossimi passi che farai?

Tornare in studio a registrare un secondo e un terzo singolo, e magari trovare un’etichetta per pensare a un EP. Gestire tutto da soli è difficile, oltre che limitante.

Per concludere con solo tre aggettvi come descriveresti la tua musica?

Ho pubblicato solo un pezzo, quindi forse è ancora troppo presto per descrivere “la mia musica”. Ti posso dire quello che ho in testa, qual è l’orizzonte dentro al quale si muovono le altre canzoni che ho scritto. Credo si tratti di una commistione di Pop e Musica d’Autore, con velate influenze di Alternative Rock e un pizzico di Elettronica. Mi piacerebbe recuperare dal passato un certo modo di trattare la musica leggera. Vedremo, chissà!





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