Limoni, le mie canzoni migliori nascono per caso - INTERVISTA

E' disponibile in tutti gli store digitali, piattaforme streaming e nell'airplay radiofonico dallo scorso 21 maggio "Brucia la Stanza" il nuovo singolo del giovane cantautore ferrarese Limoni.
Con la pubblicazione del nuovo brano, abbiamo raggiunto l'artista che ci ha parlano di come è nata la sua ultima canzone "Brucia la stanza", del suo percorso artistico e dei prossimi progetti che lo vedrà impegnato. Ecco cosa ci ha raccontato!
Benvenuto Limoni, partiamo subito dal tuo nuovo singolo "Brucia la Stanza” di cosa parla e cosa rappresenta per te?
Ciao e grazie! “Brucia la stanza” parla di una di quelle storie così intense che si finisce per farsi del male, di cosa succede quando amore e odio si mescolano in un’unica tinta. È una canzone un po’ speciale che rappresenta un momento molto particolare per me. L’ho scritta in spiaggia libera accanto alla ragazza in questione. Il lato tragicomico è che la canzone ha avuto un qualche strano potere di preveggenza, perché appunto non è andata a finire esattamente nel migliore dei modi!
Per chi non ti conosce, ci parli del tuo percorso artistico e di come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Amo la musica sin da bambino. A cinque anni mi era stata regalata una batteria che però mi veniva periodicamente perquisita perché facevo un casino incredibile, poi a undici anni ho cominciato a suonare il pianoforte. Ho portato a compimento il percorso di studi in conservatorio e parallelamente ho sempre militato in varie band alternative toccando svariati generi, dal pop al punk. Il mio progetto artistico nasce dalla volontà di esprimermi in modo diverso, più intimo, dato che fino a questo momento ho scritto prevalentemente in lingua inglese. Poi Alice, un’amica molto speciale, mi ha avvicinato al mondo della musica indie e poco a poco tutto ha preso forma.
Da dove nasce il tuo nome d'arte?
Dal fatto che i limoni piacciono a tutti! Scherzi a parte, era un nome che mi piaceva e che mi sentivo bene addosso. È divertente questa cosa dei limoni, che oltretutto sono un agrume acido ma che se messo nel piatto giusto diventa un valore aggiunto, un po’ come le sfumature più aspre della vita, senza le quali probabilmente questa non varrebbe nemmeno la pena di essere vissuta.
Come nascono le tue canzoni e quali sono le tue influenze musicali?
Le canzoni che secondo il mio parere mi sono riuscite meglio sono quelle che sono nate per caso, in treno, per strada, a volte le scrivo nella mente in macchina mentre guido: devo stare attento. In realtà non esiste un format prestabilito, ma piuttosto nascono grazie ad un impulso, ad una situazione in cui mi ritrovo, ad un’emozione che smuove una riflessione e che mi porta a dovermi esprimere. Amo artisti di generi lontanissimi tra loro e non posso dire di avere riferimenti fissi e stabili, dipende dai momenti. Se però dovessi citare tre artisti che in qualche modo hanno avuto un’influenza su questo progetto direi Billie Eilish, Oasis e Canova.
Come hai passato quest'anno un po’ atipico?
È stato un anno difficile per me come per tutti, ma ha avuto anche tanti lati positivi. Lavorare a questo nuovo progetto è stato davvero incredibile: scrivere in italiano mi ha permesso un po’ di riscoprirmi, di trovare un modo di esprimermi più intimo. Inoltre ho lavorato con tanti professionisti, ho conosciuto tante persone nuove che hanno contribuito alla causa Limoni e con cui ho stretto bellissime amicizie e questo mi rende davvero felice.
Stai lavorando ad un album? Che sound ci dobbiamo aspettare?
Lavoro costantemente a musica nuova e cerco di rinnovarmi, di trovare nuovi stimoli e nuove formule espressive, anche se non ripetersi e avere il coraggio di rivoluzionarsi è una vera sfida. Nei prossimi mesi verranno rilasciati diversi singoli a cui ho lavorato recentemente e non vedo l’ora che li possiate sentire! Il sound da cui siamo partiti sicuramente accomuna “Brucia la stanza” agli altri brani che usciranno prossimamente, ma ognuno di questi ha delle proprie peculiarità. Pur mantenendo un’identità riconoscibile, penso che i singoli che verranno pubblicati andranno formare uno spettro molto vario di ciò che può essere Limoni.
Tornando al tuo nuovo singolo, in particolare al testo c’è una frase a cui sei più legato?
Sì, penso che sia “E quando poi saremo sfatti sui treni persi, forse griderò alla noia immerso in giorni lenti, alle notti insonni di certi inverni spenti”. È la frase che rappresenta la mia più grande paura, che è quella di annoiarmi, di non avere più stimoli ed impulsi per provare emozioni. È un aspetto della vita che mi ha sempre inquietato molto.
A chi è diretta la tua musica?
A chiunque la voglia ascoltare. Non penso ad un target, ad un pubblico definito, ad una fascia d’età: l’unica cosa che conta è riuscire a trasmettere un sentimento, un’emozione. Scrivere una canzone è come dare libero accesso ad un piccolo pezzetto di te, di quello che hai dentro.
Per concludere con solo tre aggettivi come descriveresti il tuo nuovo singolo e la tua musica?
Posso usare tre sostantivi? Fotografie, Specchio, Vino rosso.
Grazie Limoni per il tempo che ci hai dedicato, noi di inmusica ti auguriamo un grande successo e speriamo di incontrarti di nuovo sulle nostre pagine per parlare dei tuoi prossimi brani.