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Lesness, vi presento "V. [to the hearts that ache]" - Intervista


Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Lessness, ex membro di Casa Del Mirto che più di recente iniziato un nuovo progetto solista che continua con un nuovo disco in uscita il 19 febbraio, un nuovo capitolo che prende vita durante la prima quarantena dove, poichè lo strumento principale di Lessness, il basso, era in riparazione, il piano prende un ruolo principale.

Ecco cosa ci ha raccontato!


Cos’è successo dalla pubblicazione del tuo debut album Never was but Grey?

Never Was But Grey è uscito nel 2019 e sembra giù un’altra epoca. Non pratico molto spesso l’esercizio di guardare indietro a quello che è stato, un po’ perché non ho una memoria molto affidabile, i neuroni se ne vanno via inconsapevoli come lacrime nella pioggia, un po’ perché il tempo non è lineare, slitta, accelera, rallenta, si ferma e riparte a seconda della percezione che se ne ha. Ne sono successe di cose che, banalmente, voi umani non potete neanche immaginare (lui per esempio in questo segmento temporale se ne è andato): ci sono stati live, finché si è potuto, ci sono state buone recensioni e opportune digressioni, qualche disco venduto, bei momenti, belle telefonate, brutti momenti, brutte telefonate, insulti detti e taciuti, passi avanti e passi indietro. Musica, amore, matrimoni, viaggi - finché si è potuto, assenze e ingombranti presenze, lavoro (troppo lavoro), registrazioni, scrittura, bevute, dolori e gioie. Pandemia 1 e 2. Un po’ di vita, insomma, condensata in poche righe per non annoiare nessuno.

Da dove arrivano queste sonorità più “morbide”? Ti ci ritrovi comunque?

Nasce tutto da una richiesta di un concerto acustico. E’ stato piacevole, mi sono divertito…un positivo cambio di approccio alla mia musica. Da lì la piccola idea di provare a registrare qualche pezzo di Never Was But Grey in acustico (da questa idea nasce ‘Ep V. [to the hearts that ache]), idea che poi è degenerata in un flusso compositivo ben più complesso e articolato. Le sonorità che ho voluto provare, lasciando perdere il basso per un po’, sono più morbide perché desideravo trasparisse il senso di intima introspezione che il nuovo stile compositivo richiamava, e sì mi ci ritrovo come con un vestito fatto su misura. Non è detto che queste sonorità restino a lungo, comunque.


Questo è quindi un anticipo del tuo nuovo percorso artistico?

Sì l’EP V. [to the hearts that ache] nasce proprio per questo. Un anello di congiunzione che permette da un lato, con la pubblicazione del video di V. - nella sua veste originale - di chiudere il cerchio aperto da Never Was But Grey e dall’altro lato di aprire la strada verso il nuovo full lenght le cui sonorità sono richiamate dalle canzoni dell’EP registrate in versione acustica.


Che ne è dei Casa Del Mirto?

Non sono la persona giusta a cui chiedere, non lo so. Mi spiace di non avere la risposta a questa domanda, vorrei rimediare introducendovi al particolare fenomeno chiamato pareidolìa, cioè il processo psichico consistente nella elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, ovvero il fenomeno che ci permette o ci porta a vedere le facce negli oggetti di uso comune e ci consente, ad esempio, di capire e usare le emoticon. Spero di aver rimediato alla mia mancanza. :) (visto? Pareidolìa!)


Qualche anticipazione sul futuro del progetto Lessness?

Come scritto prima, il progetto [lessness] non si ferma all’Ep in uscita ora, continuerà a produrre musica per un po’ di tempo. Sicuramente ci sarà un full lenght in uscita nel bel mezzo della primavera, un disco dalle sonorità diverse dai lavori precedenti, registrato tutto con strumenti acustici, e di forte connotazione introspettiva e notturna. Nel frattempo, ci sono nuove cose in ballo che - probabilmente - saranno proposte a breve. Teniamoci in contatto!


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