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IL "SOGNO VERO" DI KUBLAI - INTERVISTA



Abbiamo intervistato Kublai, cantautore di Milano che mischia elettronica, cantautorato e sentimenti nascosti in nuovo disco di cui è complice la produzione di Vito Gatto.


L’ossimoro del titolo del nuovo EP, “Sogno Vero, allude a un “risveglio”, alla consapevolezza di aver vissuto qualcosa di così assurdo da assomigliare a un sogno. Se i quattro brani del disco ci chiedono di guardare il baratro, ci offrono, al tempo stesso, una passerella, una via d’uscita panoramica, un passaggio sicuro dal sogno-incubo al sogno-desiderio.


Com’è andata? Scopritelo!


È forse vero che non ha più senso pubblicare dei full-length? È per questo che hai deciso di tornare con un EP di “solo” quattro tracce?


Tutto ha senso, purché ce l’abbia. In generale, non considero l’EP un’opera minore, con Mamo (il coautore del disco) abbiamo valutato che i quattro pezzi di Sogno vero fossero abbastanza, che compissero il loro arco senza reticenze. Penso poi che la musica abbia molto a che fare con la selezione e con la ritenzione. È vero che molti LP hanno un po’ l’horror vacui, e finiscono per tracimare di brani inconsistenti. Questo però non fa del formato qualcosa di superato o senza senso.


Ci racconti il tuo primo incontro con Vito Gatto? Cosa ti ha spinto a sceglierlo come produttore di questo tuo nuovo lavoro?


Conosco Vito da molti anni, lo abbiamo scelto perché prima che produttore è un musicista e un compositore che stimiamo. Volevamo qualcuno che avesse un “tocco” oltre che un’idea, che immaginasse questo lavoro anche nella dimensione performativa, dal vivo.


Musicalmente parlando, cosa è rimasto dall’esordio del 2020?


Musicalmente non molto credo, forse il mio approccio melodico al canto. I testi di Sogno vero credo siano più intellegibili, anche se sempre circonfusi di un’aura onirica, irreale.


Questi due anni pieni di assenza ti hanno cambiato in qualche modo? La scena musicale tende a non perdonare i vuoti. Com’è andata per te?


So che per molte persone è stato difficile, c’è chi ha cambiato mestiere nel frattempo. Su me personalmente non ha avuto grande influenza, come dicevo prima so aspettare nel “vuoto” e non ho un “pieno” che mi aspetta.

Ti vedremo dal vivo quest’estate? Qualche anticipazione?


Il 16 maggio suonerò al Tambourine di Seregno (MB). In estate sarò sicuramente in giro, mi troverete qua e là.




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