GAUDIANO -E' uscito il nuovo album "L'ULTIMO FIORE" - Track by track

E' disponibile in tutti gli store digitali e piattaforme streaming “L’ULTIMO FIORE” (Epic/Sony Music Italy), il nuovo progetto discografico del talentuoso cantautore GAUDIANO, disponibile anche in versione fisica a partire da venerdì 15 luglio.
L’album si presenta come il perfetto biglietto da visita di un nuovo e rinnovato GAUDIANO, più maturo e consapevole. Appassionato e instancabile, nell’ultimo anno non ha mai smesso di mettersi alla prova e cercare nuove strade su cui tracciare il proprio percorso musicale per lasciare un segno indelebile. Con questo progetto il cantautore dimostra di non aver paura di osare e di saper abbracciare sonorità eterogenee pur conservando un’identità ben precisa. Il fil rouge che lega i 10 brani è sicuramente la scrittura di GAUDIANO, tra le più incisive e autentiche del cantautorato italiano di nuova generazione, che spicca per l’immediatezza e la semplicità con cui riesce a comunicare sentimenti personali quanto condivisibili, raggiungendo anche le parti più recondite dell’anima e facendo breccia al primo ascolto.
Andiamo a scoprire canzone dopo canzone il nuovo progetto discografico dell'artista.
“Rossetto” Ho voluto questa canzone in cima alla tracklist perché per me rappresenta un periodo della mia vita in cui è iniziato un profondo cambiamento. Uscivo dall’estate 2019 con il cuore in disordine e la voglia di trasferirmi a Milano, per dedicarmi alla mia musica e trovare la mia identità. Iniziavo le prove di “Una volta nella vita (Once)” con la Compagnia della Rancia, in cui interpreto un cantautore che non crede abbastanza nelle sue canzoni. In quel periodo ascoltavo tanto Ed Sheeran e le sue atmosfere pop folk irlandesi che, mescolate a un po’ di vento sul viso, mi indussero a scrivere questo testo. Parla dell’incontro di quei giorni con la persona che ha ispirato dei pezzi di questo disco e di come siano potenti i dettagli di un viso.
“Love story”
Una coppia di amici legati da un amore ai miei occhi granitico ha improvvisamente attraversato una crisi in cui fiducia e sentimenti sono stati messi profondamente in discussione. Rifletto spesso su come sia difficile per noi a trent’anni, senza ancora uno straccio di certezza per il futuro, confrontarci con i modelli affettivi e di relazione dei nostri genitori, a volte iniziate da bambini e durate per tutta la vita. Credevamo forse di poter riporre le stesse aspettative nell’amore, invece le cose, per quanto sembrino sempre le stesse, sono cambiate. Nel titolo e poi nel testo, un omaggio al mio corto Pixar preferito, che ho scelto per descrivere le immagini del “gioco dello stare insieme”.
“Piove veleno”
Quando si sceglie di affrontare tutti i nodi prima che vengano al pettine, senza insabbiare o nascondere la polvere sotto al tappeto, il conflitto può prendere delle pieghe a volte drammatiche, che rischiano di minare la serenità di un rapporto.
“Oltre le onde”
“Oltre le onde” è il luogo di un appuntamento importante, fra due esseri umani che non vedono l’ora di vivere la loro “quiete dopo la tempesta”.
“Glutine” Questo titolo mi fa sorridere. Non ha nulla a che fare con la pasta, quanto più con la sua composizione molecolare. Ho pensato al glutine per rappresentare quel collante quotidiano nelle vite di tutti noi che serve a tenere insieme i pezzi.
“Rimani” Ho scritto questa canzone di notte, immerso quasi completamente nel buio della mia stanza d'albergo, illuminato dalla sola luce del telefono, su cui annotavo i versi. Di solito rifuggo i pensieri notturni, ma quella notte ho deciso di farmi attraversare da loro per scacciare via uno strano senso di solitudine, mettendo in fila le parole in un flusso di coscienza. "Rimani" è un imperativo sussurrato, una preghiera d'amore a chi è davvero il caso che non vada via, nonostante tutto. È una canzone dedicata a tutti i coraggiosi che scelgono di amarsi ai tempi della precarietà sentimentale. “Stendo il cielo”
Flusso di coscienza. La vita lascia delle cicatrici e l’amore è una panacea trasversale. “Polvere da Sparo”
È la canzone che non avrei mai voluto scrivere, ma è anche il brano che mi ha permesso di parlare di questi temi a Sanremo. È nata di getto, mentre uscivo da un periodo difficilissimo, al centro del quale c’era solamente l’assenza di mio padre. Io e lui avevamo un rapporto speciale. I momenti insieme sono diventati immagini, le immagini si sono fatte spazio e io ho deciso di custodirle per parlare di lui, di noi, del dolore e della mia rinascita. Questo è “Polvere da sparo”.
“100 kg di piume”
La mia personale risposta al richiamo del funk. L’ispirazione è nata dalla necessità di voler esorcizzare il rapporto con il mio corpo e quanto questo mi abbia condizionato, nel corso del tempo, nelle relazioni. Ultimamente amare una persona mi ha insegnato ad amare me stesso, tanto che quei centoventi chili ormai stanno diventando un Luca del passato e il vento se li sta portando via come se fossero piume, al ritmo di questa canzone che smuove in me la voglia di sentirmi leggero e ballare.
“L’ultimo fiore”
Una volta ho incontrato su un treno il mio cantautore italiano preferito, quello di cui so tutte le canzoni a memoria, quello che imitavo nella cameretta. Abbiamo parlato per tutto il viaggio, è stato un incontro surreale. Condividiamo l’esperienza di aver perso nostro padre, lui prima di me.
Mi disse che dopo un po’ di tempo ti rendi conto che quello che c’era di terreno, il corpo, perde totalmente di significato e diventa una foto sul comodino. Quello che possiamo fare per farli vivere dentro di noi è andare avanti, portagli un ultimo fiore e andare avanti. E così ho fatto, questo è il mio "ultimo fiore".