BLUEM: Si intitola "moonlight", la nuova canzone feat Yasmina

Dopo il viaggio sonoro tra folk ed elettronica di Adele, in cui BLUEM intreccia il suo universo creativo a quello di un'altra musicista, produttrice e donna sarda, Adele Madau, e quello tra chiaroscuri emotivi e sonori di angel, moonlight è la terza canzone che anticipa nou, il nuovo album in uscita a maggio.
Anche in questo brano, l’artista trae ispirazione dalle proprie origini per poi rivestirle di contemporaneità.
moonlight nasce infatti dal ricordo della leggenda delle Janas, piccole donne che si dice abitassero la Sardegna in antichità, vivendo in case scavate nella roccia (domus de janas) e tessendo l’oro per creare gioielli in filigrana. La sera, indossando le proprie creazioni, uscivano per ballare con gli esseri umani. Se trovavano persone oneste, le premiavano portandole nelle loro case. Se invece venivano ingannate o derubate, maledicevano la persona in questione facendo sì che tutto ciò che toccava diventasse cenere.
Ed è proprio una Jana tradita la protagonista di moonlight, che nelle parole del testo racconta la sua esperienza. La Jana è uno di vari personaggi antichi che ho utilizzato nel disco per narrare la mia esperienza di determinate cose vivendole in quanto appartenente al genere femminile. Aggiunge BLUEM. Da una parte ho voluto raccontare sentimenti di frustrazione, oppressione e desiderio di riscatto, ma dall’altra anche celebrare dei personaggi straordinari che nonostante vengano raccontati da millenni hanno dei tratti ancora attuali. La leggenda delle janas in particolare secondo me riflette molto bene il carattere del popolo sardo e in particolare delle donne dell’isola.
Musicalmente il brano nasce da un beat creato dai colleghi e amici Malakay e Rani, poi adattato alle esigenze della canzone, che respira di una forte ispirazione al Drake di brani come Passion Fruit o Too Good e a Kali Uchis di La Luz nell’utilizzo di ritmiche reggaeton in modo originale e affascinante.
Nella canzone BLUEM ha scelto di collaborare con l’artista emergente italiana Yasmina.
Il primo episodio che mi è venuto in mente pensando alla parola moonlight è il ricordo del film omonimo di Jenkins e la sua (quasi) mancata premiazione agli Oscar, e la canzone di Jay-z che vi fa riferimento. Racconta Yasmina. È nata così una strofa su una persona che si appropria di determinati oggetti per fare parte di una storia, un’identità che non è la sua. Questo mi ha portato a parlare della condizione degl* artist* musical* oggi, delle volte in cui veniamo spinti e/o ci spingiamo a fare compromessi, mettendo al primo posto richieste del mercato, sacrificando in parte le nostre necessità emotive e creative.
In moonlight passato, presente e futuro si mescolano e si sovrappongono, plasmando dimensioni e direzioni artistiche originali e innovative, sempre forti della potenza magnetica ed emotivamente evocativa che caratterizza il mondo artistico di BLUEM.
Testo - moonlight
(BLUEM)
Come sei finito qui
Passando per i rovi a piedi nudi
Senza fare rumore
Hai scelto di morire quindi pah-pah
Tra i miei capelli e i fiori di campagna
In una festa di paese
Da mezzanotte fino all’alba
In mezzo ad una folla mi vieni a cercare
Sei pieno di sudore in faccia
Nessuno ti sa dire dove andare
Tu non avresti mai dovuto farmi male
Come sei finito qui
Passando per i rovi a piedi nudi
Senza fare rumore
Ti ho portato fino a qui
Passando per i rovi a piedi nudi
Per fare rumore
Moonlight, all night
Your eyes, in my mind
Under the moonlight, all night
Your eyes, in my mind
(Yasmina)
Mi guardo e poi ti guardo allo specchio
Sai che l’oro non ti sta bene al collo
Perso in una storia dove non avevi posto
Quando t’inserisci non è detto che t’invento
Sotto una figura han scritto santa
Si spegne quando il sole si allontana dal mare
E se dorme un’ora al giorno poi le passa
La voglia che hanno alcuni di cambiare cognome
Come siam finiti qui?
Ci regalano i premi per i numeri
Ma non migliora l’umore
Rileggi che hai sbagliato nome
(BLUEM)
Moonlight, all night
Your eyes, in my mind
Under the moonlight, all night
Your eyes, in my mind