BIPOLAR: Un bouquet diversificato in "IL LINGUAGGIO DEI FIORI" il nuovo EP - INTERVISTA

E' uscito lo scorso 22 luglio per la LaProdigy Dischi, il nuovo album di Bipolar dal titolo "IL LINGUAGGIO DEI FIORI".
Il nuovo progetto di Bipolar, alter ego di Matteo Guccini, vuole essere visto come un bouquet diversificato nel quale ad ogni fiore si può attribuire una traccia diversa dell’album; una raccolta di canzoni ispirate dai rapporti amorosi e dai vari stati d’animo in cui è ben forte l’influenza del collettivo. Il titolo si rifà all’amore di Matteo per i fiori, coltivato sin da quando era piccolo. Da qui deriva anche il titolo del suo primo estratto che ricorda lo shampoo all’albicocca e fiori di cotone, il suo shampoo preferito, ossia “quello che non dovrebbe far lacrimare” che viene mischiato così ironicamente al momento di tristezza e malinconia della doccia che quasi contrariamente spesso ci spinge a sfogare emozioni forti attraverso il pianto.
L’album è variegato per le sonorità e per il mood nel complesso che trasmette ascoltandolo dalla prima traccia fino all’ultima. Il producer VDN, per “shampoo all’albicocca” e “ti sveglio se russi” e Kia per il feat di “pensarci nudi e svegliarsi soli” sono i due ospiti del progetto.
Abbiamo parlato con l'artista sotto la calura estiva, di fiori, Spotify e futuro. Ecco cosa ci ha raccontato.
Qual è il linguaggio dei fiori di cui parli?
IL LINGUAGGIO DEI FIORI può essere visto come un bouquet diversificato nel quale ad ogni fiore si può attribuire una traccia diversa dell’album; una raccolta di canzoni ispirate dai rapporti amorosi e dai vari stati d’animo in cui è ben forte l’influenza del collettivo. Il titolo si rifà al mio amore per i fiori, coltivato sin da quando era piccolo.
Che cosa significa pubblicare un album in questo periodo storico?
É un periodo storico strano. Viviamo anche il retaggio del covid, in più le guerre invece di diminuire aumentano. Il tutto rende più difficile i processi produttivi perchè i costi sono aumentati. La gente ha bisogno di contenuti per non pensare alla realtà , quindi da un lato pubblicare un album è positivo perché permette alla gente di distrarsi dalla realtà, dall’altro è più complicato oggi per via dei problemi che stiamo vivendo che ho detto sopra.
Quali sono le tue influenze nell’ambito del rap?
Non mi definirei influenzato dal rap, ho sempre ascoltato musica indie pop americana, per fare un esempio Post Malone. Sicuramente ho un lato rap nelle strofe che esce, credo sia dovuto al fatto che sono nato nel 97, e il rap ha cominciato a farsi valere in italia negli anni 2000, quindi anche non volendo l’ho ascoltato
Che ruolo hanno le playlist Spotify nella riuscita di un progetto?
Sono un boost importante. Permettono ad un artista di essere selezionato e inserito in playlist certificate, che garantiscono ad un artista la possibilità di essere ascoltato di più da consumatori del servizio, che altrimenti non ti avrebbero ascoltato o scoperto.
Quali altre canzoni di questo disco avresti voluto eliminare?
Stavolta nessuna. Devo ancora scrivere una “questa canzone dovevo eliminarla 2”, ma chissà se stavolta la eliminerò davvero o no.